Ho conosciuto Elisa Springer nel 2003. Il mio Amico don Tonino Palmese mi chiamò per dirmi che sarebbe venuta nella Parrocchia Salesiana di Portici per presentare il suo libro “Il silenzio dei vivi” (Gli specchi Marsilio – Lire 20.000).
“Emì, ti abbiamo affidato la conduzione della Serata…” fu la frase con cui si concluse la breve telefonata.
Immediatamente mi misi “in azione” acquistando il libro e cercando di scoprire chi fosse Elisa Springer. Ma mi bastò una sola notizia: era stata compagna di prigionia con Anna Frank…
Lessi il libro ed iniziai a stilare le domande che le avrei fatto durante la Manifestazione. Che fu un successo di pubblico, di critica e di vendita del libro (a cui seguì “L’eco del silenzio” – Gli specchi Marsilio – € 10,50).
Elisa Springer era nata a Vienna nel 1918 in una famiglia di commercianti ebrei di origini ungherese. Sopravvissuta ai campi di sterminio nazista di Auschwitz, Bergen-Belsen e Terezin, nel 1946 si trasferì a Mandria, in provincia di Taranto. Dopo circa 50 anni, decise di dare alle stampe la cronaca della sua deportazione e del tragico destino di tutta la sua famiglia, incominciando ad incontrare ogni sorta di pubblico per rendere testimonianza alla Shoah del popolo ebraico.
L’Incontro con Elisa Springer fu preparato con meticolosità: ogni 3-4 domande che le facevo, soprattutto quando vedevo che si stava commuovendo fino alle lacrime, chiedevo a Davide di far partire pezzi come “Auschwitz”, “Dio è morto”, “Immagine”, sparati a tutto volume in un salone gremito fino all’ultimo posto.
Così per stemperare la sua commozione e per far riflettere tutti i presenti con i Nomadi, Francesco Guccini e John Lennon. Cosicché, ogni anno, in occasione del 27 Gennaio, Giornata della memoria, io penso ad Elisa, che oramai non c’è più…
Ma non solo per dire “Mai più…”: per domandarmi “Perché ancora?…”, visto tutto il razzismo che esiste nel mondo intero.
Dopo Elisa Springer mi piacerebbe incontrare Liliana Segre: entrambe sono Donne che hanno sofferto la violenza dell’uomo ma che continuano a proferire parole d’Amore!
EMILIO VITTOZZI (Foto di Giancarlo Panico)